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Anno
2004.
riparte
da 5.
40 anni di Jazz Trad, suonato con successo in tutto il mondo (Stati Uniti,
Australia, Germania, Francia, Regno Unito, etc).
La formazione di cinque musicisti
polistrumentisti produce timbriche particolari in assoli e collettivi
ed esegue
apprezzati arrangiamenti musicali.
Il repertorio si sposta dai titoli classici del Jazz degli anni '20, caratterizzati
da molta improvvisazione collettiva della "front line" nei collettivi,
per approdare alla musica con maggiore componente melodica tipica dell'America
degli anni '30.
pone particolare attenzione alla stesura
degli arrangiamenti che riportano al gusto "hot" brani come
Night & day(1932), I get a kick out of you (1934) od altri
che oggi sono ad esclusivo appannaggio del jazz più moderno.
Il sound dell'orchestra è dolce e naif quando esegue brani come Just
a mood (Benny Carter) ma può essere impetuoso e pulsante in Harlem
Bound o Ring dem bells (Duke Ellington).
La sezione ritmica suona senza batteria, centrandosi sul bassotuba di
Claudio Nisi, talvolta anche senza pianoforte quando Mauro Porro è impegnato
al "C" melody sax o al clarinetto.
La front line di può
essere diversamente organizzata:
2 clarinetti + cornetta
2 saxes + cornetta
clarinetto+sax+cornetta
trombone+2 saxes
Featuring:
Claudio Perelli
sax alto, sax soprano, clarinetto, voce, arrangiamenti
e trascrizioni
Andres Villani
sax
baritono, sax alto, flauto
Mauro Porro
piano, "C" melody sax, tenor sax, clarinetto, celesta,
arrangiamenti
e trascrizioni
Luca Sirianni
banjo tenore & chitarra
Claudio Nisi
basso tuba front-bell
Helmut
Schlitt (+
sett 2005)
cornetta, trombone, band leader
Storia
Viene unanimemente considerata dalla critica specializzata una delle migliori
orchestre del jazz europeo.
Inizia la propria attività nel 1972 al Grouse Jazz Club di Milano,
con un programma da subito indirizzato ai modelli classici del jazz: stomp,
rag e blues.
sono certamente gli indiscussi
protagonisti della migliore tradizione, coloro che hanno scritto le migliori
pagine del jazz primordiale; la testimonia
loro la propria riconoscenza riproponendo molti dei brani che li hanno
resi celebri e altri meno noti ma altrettanto pregevoli per assoluta originalità
ed eleganza stilistica.
Nasce però, nel tempo, un suo particolare interesse per il
La
scopre così la propria
affinità con la "Yerba Buena Jazz Band" ed il sound di
Lu Watters e Turk Murphy, autorevoli espressioni e fondamentali punti
di riferimento del "San Francisco style".
Di che si
tratta?
E' certamente un fenomeno a sé stante nella storia del jazz,
che mira a riproporre in chiave riveduta e corretta l'eredità
lasciata dai capi scuola del jazz tradizionale: Lu Watters e Turk Murphy
hanno fatto rivivere sotto nuova luce il jazz di New Orleans - noto
per la genuina arcaicità e la vena di malinconica poesia - con
l'attenta cura degli arrangiamenti, il vigore delle polifonie, la spettacolarità
dell'impatto sonoro.
Questi aspetti - che richiedono
notevole preparazione musicale e strumentale - qualificano l'originalità
di questo stile, reso ancor più inconfondibile dall'efficacia del
sound ritmico, il "two-beat", che il tuba ed il banjo imprimono
al tempo base.
Per la
l'impatto
con il fascino del "San Francisco Style" significa dunque l'inizio
di una vera e propria svolta: un nuovo percorso musicale, che mette in
risalto le potenzialità espressive dei propri strumentisti, attraverso
il quale il gruppo assume man mano la propria fisionomia ideale.
La bontà di tale scelta troverà
conferma di lì a poco, con le diverse partecipazioni della
al "Dixieland Jazz
Jubilee di Sacramento" ed al "Jazz Festival di Palm Springs",
(eventi ai quali non si accede se non possedendo i requisiti più
sopra descritti); la
si qualifica dunque per
la coerenza con il linguaggio espressivo tipico del jazz di San Francisco
e lo swing accattivante; questa è la vera ragione del prestigio
riconosciutole nel panorama del
jazz nazionale ed internazionale.
E la storia continua...
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